Diciamo, a premessa, che quando abbiamo iniziato questo lavoro di ricerca lo abbiamo fatto da curiosi, non da storici, pensando soprattutto di attingere ai ricordi dei soci più anziani per aggiungere notizie a quelle che già si conoscevano per essere state scritte e quindi tramandate fondazione-sci-cai-ferrara-1938con certezza. Abbiamo capito ben presto che non saremmo potuti andare più a ritroso del secondo dopo guerra (cioè i primi anni ’50), in seguito ci siamo resi conto di quanto poco era stato tramandato dei primi vent’anni di vita sezionale, da ultimo abbiamo compreso (e qui lo possiamo affermare con certezza) che la storia di quei primi vent’anni non è mai stata scritta. Se sfogliamo il libro del cinquantennale della sezione (1927-1977 Storia e ricordi di cinquant’anni dell’alpinismo ferrarese) non troviamo una sola foto di sciatori, né di fondo e nemmeno di discesa e dunque ecco sorgere una prima domanda: come mai le foto degli album fotografici di quegli anni sono piene di bellissime immagini di soci che sciano in ogni dove dell’arco alpino, compreso Cervinia? E la seconda domanda: come mai negli archivi sezionali è conservata una lettera nella quale si comunica la costituzione dello “SCI C.A.I FERRARA”, nell’anno 1938, regolarmente affiliato alla FISI? La risposta è proprio in quelle tante fotografie di sciatori che hanno fatto scattare la nostra voglia di ricerca storica e di approfondimento, dopo essere arrivati alla prima logica conclusione che il libro del cinquantennale aveva voluto raccontare la storia dell’alpinismo ferrarese e non quella della Sezione, che non è mai stata scritta con completezza storica. La passione per lo sci ha avvicinato molte persone alla sezione favorendone la crescita in quei primi anni di vita e ciò non è stato riconosciuto come avrebbe meritato, come si volesse rimarcare una “supremazia” dell’alpinismo sullo sci. tessera-coni-gattoliniPuò anche essere che la pratica dello sci risultasse per molti il modo più economico per andare in montagna usufruendo degli sconti sui viaggi ferroviari offerti dal CONI ai tesserati, in quanto gli sciatori soci del CAI erano registrati con la qualifica di ATLETA nel ventennio del periodo fascista. 

A sciare a Cervinia con la littorina. Il momento più lontano che siamo riusciti a raggiungere a memoria d’uomo risale al 1939, tramite Alessandro Gorini il quale, socio CAI Ferrara dal 1946, ricorda di un evento che veniva tramandato in quegli anni. Un folto gruppo di soci era partito dalla stazione ferroviaria di Ferrara con una “littorina” per raggiungere Chatillon in Val d’Aosta, per recarsi a sciare a Cervinia. Con un po’ di pazienza e una buona dose di fortuna abbiamo trovato un riscontro in una cronaca datata 5 maggio 1939, a firma di Luciano Chailly, peraltro non troppo dettagliata, titolata “Nel magico regno di Re Cervino”. Vi si legge: “Eravamo in sessantadue, tutti alpinisti o appassionati della montagna, gente che ha la serenità nel cuore, allegra, sempre allegra, quel giorno più che mai. La ‘Freccia Bianca’ ci conduceva in sei ore e mezza a Chatillon e da qui i torpedoni iniziarono la loro ‘pompata’ e in due ore ci portarono a Cervinia. Ma il Cervino non c’è… la nebbia lo ha avvolto e lo tiene schiavo sotto il suo opprimente manto plumbeo.” La delusione svanirà al mattino successivo quando, aprendo le finestre al risveglio, apparirà il cielo terso e luminoso e Luciano Chailly descrive il momento con grande enfasi: ‘La conca del Breuil appare in tutta la sua vastità, con tutto l’incanto del suo candore, dei suoi campi vastissimi, dei suoi enormi mammelloni solcati dalle più svariate piste da sci. Il Cervino dominatore, illuminato dal sole è rinato finalmente alla luce e ha levato ancora il suo capo orgoglioso contro i cieli”. Nello scritto sono riportate varie citazioni di scrittori e poeti a lode del Cervino, mancano invece i dettagli di cronaca circa le attività svolte, ma la data dello scritto (5 maggio), la nota “tutti alpinisti o appassionati della montagna”, unita all’attenzione dell’autore verso le piste da sci della conca del Breuil lascia immaginare che, con ogni probabilità, si trattasse di un’uscita per sciare.

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Bondone. 21 febbraio 1937. Si notano le bandierine del percorso e la sciatrice con il pettorale di gara

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Folgaria. 22 gennaio 1935. Un momento di pausa di una giornata di sci