Nel 2015 cade il centenario dell’entrata in guerra dell’Italia e sono previste tantissime manifestazioni in tutto il Paese.
Noi, come Sezione, non potevamo tralasciare questa ricorrenza. Infatti, tre gite propongono di portarci in luoghi divenuti tragicamente famosi per gli eventi bellici del 1915-1918. Credo che sia il caso di approfittare di queste gite per vedere, immaginare, capire, quale scellerata idea sia la guerra.

Apriamo il calendario delle gite con la ormai classica escursione nel delta del Po, al Boscone della Mesola, poi andiamo in Lessinia, poco sopra Verona, in quel di Santa Maria in Stelle a vedere delle cose molto interessanti.
Ritorna anche un’altra classica: l’escursione in bici, con una Ferrara/Fratta Polesine e ritorno.
Il corso di fotografia ci propone un’uscita a tema, che riguarda la Grande Guerra, sul Monte Verena, in occasione del 24 maggio; data, che fu nel 1915, l’inizio delle ostilità per l’Italia.
Una nuova Direttrice di gita si propone con un’esperienza interessante, a Campotto di Argenta, abbinando l’escursionismo alla “scoperta di realtà locali, impegnate nella difesa delle attività agro-silvo-pastorali”.
Poi, un’altra gita legata alla Grande Guerra nella zona di Lavarone, nella quale apprezzeremo anche la consulenza di alcuni componenti della Pico Cavalieri di Ferrara.
Siamo alla fine di giugno e cominciamo con una due giorni, per due comitive, una escursionistica ed una in ferrata sulle Alpi Carniche.
Un’altra classica, di un giorno, escursionistica, l’Alta Val Popena nella zona del Lago di Misurina.
Non potevamo farci mancare l’Alpinistica, di tre giorni, in Val d’Aosta; una comitiva escursionistica tra i laghi glaciali del Rutor e la comitiva alpinistica sulla cima, attraversandone il ghiacciaio.
Un’altra bella escursione di un giorno, per due comitive, una attorno al Civetta e l’altra al Pelmo, a vedere le impronte dei dinosauri.
Siamo in settembre e proponiamo un’escursione di un giorno sul Freikofel, un museo all’aperto della Grande Guerra.
Segue un’altra due giorni sulle Odle per due comitive, una escursionistica ed una in ferrata.
Viene riproposta anche quest’anno un’escursione in mountain bike, sulla “Ciclabile delle Dolomiti” presso Cortina. Mentre i ciclisti scendono fino a Calalzo, un’altra comitiva affronta la facile ferrata G.Barbara.
Passiamo ad ottobre, con un’altra “chicca”, in Val di Sella per la “Cattedrale Vegetale” Segue poi un trekking urbano a Modena, da raggiungere con il treno, per carpire i segreti di quest’altra città estense.
Continuiamo con un’altra interessante proposta escursionistica/esperta che porterà una comitiva sulla Croda Negra ed una sul Nuvolau.
Chiude il calendario delle gite un’altra classica, che vede due comitive, una turistica ed una escursionistica darsi appuntamento al Lago di Lamar, nella zona dei laghi di Terlago, a conclusione del nostro anno escursionistico.

Come vedete, ce ne é per tutti i gusti!!!

Domenica 12 aprile 2015

Il Boscone della Mesola

Direttori: Daniele Nasci e Claudio Simoni

L’escursione inizia all’interno della Riserva Naturale dello Stato “Bosco della Mesola”, caratterizzata da una varietà di ambienti naturali costieri che si compenetrano e che vanno da una serie di dune ricoperte da un bosco litoraneo a bassure anch’esse ricoperte da vegetazione arborea, da acquitrini con la tipica vegetazione palustre a radure con prateria.
Dal punto di vista geologico il territorio risale al Quaternario recente; si tratta di terreni sabbiosi con modesta presenza di elementi fi ni, che danno origine a suoli poco evoluti.
Il Boscone della Mesola è uno dei pochi esempi di bosco planiziale che ricopriva la pianura padana prima della modifica ad opera dell’uomo. Al suo interno è conservata l’ultima popolazione del cervo di pianura.
Il pullman ci porterà da Ferrara a Bosco Mesola nel parcheggio antistante la riserva naturale, dove comincia la nostra escursione.
All’interno del Boscone saremo accompagnati dal personale del Corpo Forestale dello Stato che ci porterà in un percorso toccando il toponimo “Elciola” dove vive la maggior parte dei cervi allo stato brado e dove è presente una casa con mostra fotografica sul cervo. Arriveremo poi al “Parco delle Duchesse”, una radura all’interno del bosco.
Le essenze arboree principali che vedremo sono il leccio, la farnia, il frassino, il carpino, il pioppo bianco, l’olmo, fillirea, biancospino, pino domestico e marittimo, mentre tra la fauna oltre al cervo, vedremo i daini, diversi tipi di aironi, anatidi, gallinelle, folaghe ecc.
Dopo la visita al Boscone della Mesola, e salutato il personale del Corpo Forestale dello Stato, l’escursione riprende dalla località Taglio della Falce, insenatura di acqua tra la foce del Po di Volano e il mare, dove seguiremo il percorso ciclabile aperto nel 2013 che ci porterà in località Goara e poi alla destinazione della nostra escursione, il porto di Goro. Il sentiero situato sull’argine di difesa dal mare ci permette di vedere la parte ovest della Sacca di Goro, una selvaggia area incolta.

Caratteristiche tecniche
Escursione Turistica  con comitiva unica alla portata di tutti, anche dei bambini, di circa 12 chilometri.
Munirsi di acqua, binocolo e repellente per le zanzare

Per la visita al Boscone è previsto un biglietto d’ingresso di € 1,00.

Apertura iscrizioni: Martedì 17 marzo 2015

Domenica 10 maggio 2015

Il Piccolo Stelvio.

Direttore di gita: Massimo Costanzelli

Classica gita di inizio anno escursionistico per ritrovare sintonia con i propri scarponi e, come si suole dire, “fare la gamba”. Il sentiero inizia a Santa Maria in Stelle proprio a fianco della chiesa e porta verso la collina in località Maroni. La strada che percorreremo è anche detta “Piccolo Stelvio”, per via dei tanti tornanti in mezzo agli ulivi che potrebbero ricordare la famosa salita al passo alpino.
Dopo essere arrivati a contrada Maroni, il sentiero si inoltra nel bosco fi no ad arrivare nel piccolo abitato di monte Cucco (440 m). Da qui si inizierà a scendere con belle vedute sulla Val Squaranto. Continuando la camminata si passerà accanto al laboratorio di vasi “Terre di Stelle”, che visiteremo. Il laboratorio produce normalmente oggetti artistici in gres per la casa e la tavola. Usando l’argilla gli artigiani creano a mano sul tornio, ispirati dal lavoro dei vecchi vasai di un tempo e adoperando smalti assolutamente atossici. Da qui, su una mulattiera, in discesa si arriverà a Vendri, dove avremo modo di ammirare il bel parco e la villa omonima, quindi si arriverà direttamente alla chiesa di Santa Maria in Stelle. Nel primo pomeriggio, accompagnati, sarà possibile visitare il Pantheon di Santa Maria in Stelle, detto anche Ipogeo. Si tratta di una costruzione sotterranea (acquedotto) di epoca romana tardo imperiale, ma sviluppatasi fi no al pieno Medioevo, quando divenne un luogo di culto.
Vi si accede scendendo quindici ripidi scalini verso l’interno della montagna, percorrendo un angusto cunicolo lungo circa 20 m e giungendo infi ne in alcuni locali ampi qualche metro quadro. L’attuale ingresso è stato costruito nell’Ottocento per liberare il piazzale della chiesa soprastante, dove si trovava l’antico ingresso, e anche per facilitare l’accesso, visto che prima ci si doveva praticamente calare in un pozzo.

Caratteristiche tecniche
Escursionistica con comitiva unica alla portata di tutti di circa 12 chilometri con 330 metri di dislivello.

Apertura iscrizioni: martedì 14 aprile 2015

Sabato 24 maggio 2015

In bici, da Ferrara a Fratta Polesine

Direttori di gita : Franca Missanelli, Laura Benini e Claudia Cevolani

Inforchiamo i nostri mezzi a due ruote e ci dirigiamo verso il fiume Po. Una volta saliti sull’argine destro, dopo circa 25 km raggiungiamo Ro, dove facciamo una piccola sosta caffè. Riprendiamo il nostro percorso e attraversiamo il ponte che dall’Emilia ci porta in Veneto. Passiamo per il centro di Polesella e attraverso una stradina poco trafficata, ci dirigiamo verso il percorso ciclabile, ideato dalla provincia di Rovigo, che idealmente congiunge il Po all’Adige.

Seguiamo le indicazioni di questo percorso costeggiando il Canal Bianco e lasciamo spaziare il nostro sguardo verso la campagna veneta, non molto diversa da quella emiliana.

Giungiamo infine al paese di Fratta Polesine, dove incontriamo la Villa Badoer, commissionata da Francesco Badoer, al grande architetto vicentino Andrea Palladio. La visita è d’obbligo naturalmente .

Dopo la visita ci fermiamo per il pranzo al sacco nel bel giardino romantico di Villa Labia. Nel viaggio di ritorno, passiamo per il paese di Pincara, poi Occhiobello e infine argine sinistro del Po , fino al famoso ponte di S. Maria Maddalena. Lo attraversiamo facendo molto attenzione e rincasiamo attraverso Pontelagoscuro fino alla nostra città.

Caratteristiche tecniche
Cicloescursionistica di 80 chilometri, pianeggiante, su strade poco trafficate e piste ciclabili. 
Ora e luogo di partenza : Ore 7,30 puntuali, Piazzale Dante davanti alla chiesa dell’Immacolata. Rientro per le 18-19.
In caso di maltempo, la gita verrà annullata.

Apertura iscrizioni: martedì 05 maggio 2015

Domenica 24 maggio 2015

Altopiano di Asiago – Forte Verena, il Dominatore degli Altipiani

Direttori: Enrico Baglioni e Fabrizio Ardizzoni

Come consuetudine anche il Corso di Fotografia 2015 si concluderà con un’escursione a tema.
Per il giorno in cui ricorre il centenario dell’entrata in guerra dell’Italia, si è pensato di proporre quale meta un luogo altamente e tragicamente simbolico: il Forte Verena, situato sulla omonima cima dell’Altopiano di Asiago.
Da questo forte, soprannominato il Dominatore degli Altipiani per la sua posizione strategica, alle ore 4.00 del 24 maggio 1915 venne infatti esploso il primo colpo di cannone italiano che di fatto sancì l’inizio delle operazioni belliche sul fronte italo-austriaco della Prima Guerra Mondiale.
Dal rif. Verenetta si sale lungo la pista da sci sino al Forte Verena a quota 2015 m. Nel caso di apertura degli impianti, chi vorrà potrà compiere il tragitto salendo comodamente con la seggiovia. La discesa avverrà lungo lo stesso percorso di salita. Il tutto a coprire un dislivello di 400 m (salita/discesa) sulla distanza complessiva di circa 4,5 km.
L’escursione è alla portata di tutti e non mancherà, viste l’importanza dell’evento e le manifestazioni celebrative a contorno, l’occasione di scattare delle bellissime foto.

Caratteristiche tecniche
Escursionistica E
Dislivello max: 400 m
Lunghezza percorso: 4,5 Km
Tempo di percorrenza: 3 h
Partenza: ore 7.00 dal piazzale della stazione FS
Rientro: verso le ore 20

Apertura iscrizioni: martedì 28 aprile 2015

Domenica 07 giugno 2015

Magie d’acqua e Storie di Sapori nelle terre di Campotto

Gita di un giorno

Direttori di gita: Rovatti Elisa e Benedetta Bolognesi

In un generoso percorso ad anello guidato, si toccheranno tutti gli aspetti storici e naturalistici di questa particolare area, catalizzatrice di numerose specie di uccelli durante tutto l’anno e riconosciuta come “zona Umida di Interesse Internazionale”. Visiteremo il museo della Bonifica Renana e conosceremo l’Azienda agricola “Il Serraglio”.

Programma:
8.00 Parco della Pieve di San Giorgio. Visita Guidata all’Oasi e Museo della Bonifica.
16.00 Trasferimento ad “Il Serraglio”, azienda biodinamica che nel nostro territorio si evidenzia per la sua impostazione aziendale denominata a “ciclo chiuso”. Al termine della visita, per chi vorrà, sarà proposto un piccolo assaggio “biodinamico”.

Questa escursione proposta dalla commissione TAM Tutela dell’Ambiente Montano Emilia Romagna, rientra nell’ambito del programma di escursioni “Sapori, tradizioni e buone pratiche nel rispetto dell’ambiente”con lo scopo di far conoscere e valorizzare le realtà tradizionali locali presenti in Regione, quale importantissimo patrimonio che ha costituito e che costituisce, ancora oggi, garanzia irrinunciabile per il mantenimento di un corretto equilibrio sul delicato ecosistema della montagna.

Caratteristiche tecniche
Turistica a comitiva unica
Tempo: 3,5 h escluse soste + visita al Museo + visita all’Az. Agricola “Il Serraglio”
Lunghezza del percorso: 12 km circa 
Portare pranzo al sacco, munirsi di acqua, binocolo e repellente per le zanzare.

Punto di partenza: Pieve di San Giorgio ore 8:00
Punto di arrivo: Pieve di San Giorgio – Museo della Bonifi ca – Az. “Il Serraglio”

Apertura iscrizioni: martedì 12 maggio 2015
Mezzo di trasporto: auto private

Domenica 14 giugno 2015

Dopo 100 anni sono ancora lì a testimoniare…

Direttori di gita: Federico Margelli e Fabrizio Ardizzoni

Per non dimenticare . . riscopriamo alcune sentinelle dell’Impero.

… erano le 4 del mattino del 24 maggio 1915, …improvvisamente riecheggiò nella Val d’ Assa, ed in tutte le vallate limitrofe, un tremendo ed ignoto boato … era l’inizio di un orrendo capitolo della storia italiana… dal Forte Verena partì il primo colpo di cannone della Grande Guerra da parte italiana, che sancì l’entrata del Regno d’Italia nel primo conflitto mondiale. Gli Altopiani di Folgaria, Lavarone, Luserna e la piana del Vezzena furono il fulcro della prima breve fase del conflitto, denominata “la guerra dei forti”. Questo complesso di fortificazioni aveva il compito di difendere le città di Trento e Rovereto dalle posizioni strategiche italiane dall’Altopiano dei Sette Comuni, dalla Valdastico e della Valsugana. Principalmente questo sbarramento era formato da sette fortificazioni moderne, suddivise in due gruppi: Gruppo Folgaria e Gruppo Lavarone. L’osservatorio sul monte Rust (o monte Horst), il Comando Austro-Ungarico di Virti ed il Forte Belvedere hanno ricoperto un ruolo determinante in questa prima fase del conflitto…

Lasciati dal pullman a Virti di Folgaria (1112m) ci accingiamo ad entrare nel vicino bosco alla ricerca dei resti dell’ex Comando Austro-Ungarico. Una volta visitato il sito ritorniamo ad attraversare l’abitato di Virti per iniziare la breve salitina al soprastante Monte Rust (nostra cima della giornata 1282m) che ci offrirà una fantastica panoramica sull’alta Val D’Astico, sull’altopiano di Lavarone e sul massiccio della Vigolana, sullo Spitz Vezzena, sulla piana del Vezzena sul Portule e Sul Verena, vedremo la grotta del Rust ed il Centro di Collegamento Ottico (centro nevralgico della line di difesa Austriaca). Scenderemo quindi verso il Lago di Chiesa e proseguiremo comodamente in piano, attraversando alcune frazioni di Lavarone fino ad arrivare al Forte Belvedere Gschwent, meta della nostra gita, dove proseguiremo con la visita dell’ impressionante museo dedicato alla “GRANDE GUERRA” . Alla gita sarà associata il 12 giugno un incontro serale di approfondimento in sede Sezione CAI di Ferrara con gli amici dell’Associazione “Pico Cavalieri”, che ci aiuteranno ad apprezzare pienamente il valore ed il significato dei luoghi che andremo a visitare.

Caratteristiche tecniche
Turistica: Escursione alla portata di tutti di interesse STORICO
Tempo di Percorrenza Totale – 5 ore di cui 1,5 museo
Lunghezza Totale – CIRCA 9 KM
Dislivelli: In Salita – 170 metri – In discesa (m) – 110 metri
Ora di Partenza – 06.30 – Ora di Rientro – 19.30

Apertura iscrizioni: martedì 19 maggio 2015

Sabato 27 e domenica 28 giugno 2015

Dolomiti Pesarine – dal Rifugio De Gasperi a Sappada

Direttori di Gita: Daniele Guzzinati, Lucrezia Guzzinati e Claudio Neri

La nostra gita, di sabato 27 e domenica 28 luglio, si svolge nelle Dolomiti Pesarine, che attraverseremo in due giorni, dal rifugio De Gasperi fino a Sappada.

Ci troviamo nelle Alpi Carniche, tra il comune di Prato Carnico (provincia di Udine) e quello di Sappada (provincia di Belluno). Le Dolomiti Pesarine sono delimitate a sud dalla val Pesarina, a ovest dalla val Frison, a nord dall’alto corso del Piave (da San Pietro di Cadore a Cima Sappada) e a nord-est dalla val Degano (detta anche Canale di Gorto). Devono il loro nome al paese di Pesariis, frazione di Prato Carnico.

Faremo tappa proprio nel paese di Pesariis dove visiteremo il Museo dell’Orologeria nel quale si trova una collezione di orologi rappresentativi della produzione di tre secoli, dalla fine del ‘600 ai giorni nostri (orologi da torre, a ricarica automatica, orologi senza lancette, orologi-pilota e per le timbrature).
Gli orologi furono dapprima realizzati artigianalmente per uso domestico e, a partire del 1725, la lavorazione orologiaia della valle si sviluppò a livello industriale.
Il Museo dell’Orologeria di Pesariis si sviluppa, con criterio cronologico, su due livelli: da una parte si possono ammirare i primi orologi a pendolo del 1700 e tutta l’evoluzione degli orologi da campanile meccanici, dall’altra trovano collocazione la serie dei “marcatempo” e degli orologi a scatto di cifre (a lettura diretta) della produzione orologiaia più recente.
A completamento del Museo dell’Orologeria Pesarina si può intraprendere il percorso dell’orologeria monumentale: museo all’aperto che si snoda principalmente lungo le vie della frazione Pesariis, dove sono dislocati ben 12 orologi monumentali.

Lasciata Pesariis ci porteremo con il pullman all’inizio del nostro percorso escursionistico (sentiero n. 201) che ci condurrà, con un’unica comitiva, al rifugio De Gasperi (ca 2 ore) dove ceneremo e pernotteremo.

La domenica sono previste due comitive: una per escursionisti (comitiva A) ed una per escursionisti attrezzati (comitiva B).
La comitiva A partirà dal Rifugio De Gasperi e seguendo un sentiero pressoché in quota raggiungerà la Casera Mimoias (1623 m) da dove salirà all’omonimo Passo (1976 m).
Proseguirà, ancora quasi in quota fino sotto il Passo Oberenghe (2081 m) e con breve strappo lo raggiungerà (ca 3 ore dalla partenza).
Il passo separa la Cresta di Enghe dall’imponente mole della Terza Grande con un notevole panorama sui monti circostanti.
Dal Passo inizierà la lunga discesa per ottimo sentiero lungo le valli di Oberenghe ed Enghe fino a giungere a Sappada.
La comitiva B, per Escursionisti Esperti con buon livello di allenamento, affronterà, la salita al Creton di Culzei lungo la via ferrata “dei 50” del Clap. Lasciato il Rifugio De Gasperi, in circa 45 minuti si raggiungerà l’attacco della via ed indossati gli imbraghi (completo o combinato), i set da ferrata ed i caschi, (tutta l’attrezzatura è obbligatoria e dev’essere omologata!!), si comincerà la lunga e faticosa salita. Il percorso è attrezzato in parecchi punti per risalire paretine, canalini e costoni rocciosi. Cavi e staffe aiuteranno nella progressione, ed in circa 2 ore si raggiungerà la Forca Alta di Culzei. Un esposto spigolo e poi balze sempre più inclinate condurranno alla sommità del Pilastro dei Cinquanta del Clap. Con una lunga traversata diagonale (cresta e detriti) si perverrà finalmente alla cima (2458 m). Breve sosta in vetta per recuperare energie e quindi inizio della discesa lungo camini attrezzati che conducono alla Forca dell’Alpino per la presenza di quel campanile a forma di penna. Da questa si scenderà verso nord nel sottostante catino dove si trova il bivacco Damiana Del Gobbo. Si continuerà la discesa per un sentiero alquanto scosceso ad aggirare il Col Lanar e proseguire poi, su sentiero notevolmente migliorato e tra boschi di conifere fino al parcheggio delle macchine a Sappada.

Caratteristiche tecniche
Comitiva A: Escursionistica
Salita circa 650 metri, ore 3
Discesa circa 1200 metri, ore 4
Tempo totale ca 7 ore

Comitiva B: Escursionistica per Esperti Attrezzati
Salita circa 750 metri, ore 5
Discesa circa 1350 metri, ore 4
Tempo totale ca 9 ore

Partenza da Ferrara sabato 27 giugno ore 6:00 dal piazzale antistante la stazione ferroviaria
Rientro domenica 28 giugno alle 22:00 circa

Apertura iscrizioni: martedì 26 maggio 2015

Domenica 12 luglio 2015

Alta Val Popena – Misurina

Direttori di gita: Daniele Poli e Gianna Tebaldi

La Val Popena Alta si trova al limite orientale del Parco Naturale delle Dolomiti Ampezzane, a pochi passi dal confine fra Auronzo e Cortina, nella porzione orientale del Gruppo Dolomitico del Cristallo.

Il secolo scorso questo itinerario era il collegamento pedonale fra Carbonin e Cortina, passando per il Passo Popena..Un distacco di roccia lo ha reso escursionisticamente più difficile per cui, da parecchi decenni, è la Forcella Popena, più bassa e più comoda, a registrare la totalità dei pochi transiti.

Sul magro verde della panoramica insellatura, poi, si trovano i ruderi dell’ex Rifugio Popena, edificato da privati nel 1938; fu distrutto da un incendio e mai più ricostruito. I pochi ruderi svettano sopra un belvedere dolomitico ricco di storia e di natura incontaminata.

Per visitare la zona usufruiremo dell’accesso classico, rimontando la valle interamente. Dal tornante posto a quota 1659 sulla strada che risale la Val Popena Bassa, fra Carbonin e Misurina, noi imboccheremo la traccia che rimonta un prato; di fianco alle acque, solitamente tranquille, del Rio Popena, inizia a risalire la valle. A causa delle acque del torrente che spesso esce dal suo letto, a volte la traccia del sentiero appare poco evidente per poi ricomparire con segni rossi ed ometti.

Mano a mano che si risale l’ambiente si fa più selvaggio e solitario.

Superato un tratto sassoso in cui il sentiero sparisce, giungeremo in una zona ricca di mughi; presso una forra il sentiero rimonta il fianco destro della valle, entrando nel suo cuore e svelandoci uno scenario severo, grandioso e solitario. La selva di guglie e torri del Cristallino di Misurina, infatti, costituisce un castello rupestre poco frequentato ed il Piz Popena, che si gemella regalmente al medesimo Cristallo, troneggia sulle crode del proprio sottogruppo disposte in un eccezionale schieramento.

Per una vecchia traccia militare che contorna in quota l’intera Val Popena Alta, passeremo per l’ampio sbocco laterale della “Val delle Baracche”, dove si accamparono i soldati italiani durante la Prima Guerra Mondiale.

Passando sotto lo zoccolo delle Torri di Popena arriveremo alla nostra mèta.

La via del ritorno ci porterà sotto la bella punta sdoppiata delle Pale di Misurina (in realtà si tratta di due elevazioni). Scendendo dalla sommità del costone verso Misurina, oltre a goderci lo splendido panorama, incontreremo mulattiere, ricoveri e ripiani ricavati dai combattimenti di una guerra ormai lontana 100 anni.

Con lo sfondo delle Tre Cime di Lavaredo, prima fra i mughi, poi nel bosco ed infine per prati, finiremo la nostra escursione al Lago di Misurina.

Caratteristiche tecniche
Escursionistica: Comitiva unica
Tempo previsto: 5 ore
Dislivelli: 500 m in salita e 400 m in discesa
Partenza: ore 6 da Ferrara – Piazzale della Stazione
Arrivo previsto: ore 20 circa

Apertura iscrizioni: martedì 16 giugno 2015

Venerdì 24, sabato 25 e domenica 26 luglio 2015

Laghi di Belle Combe e Testa del Rutor

Direttore di gita: Ruggero Boaretti e Tiziano Dall’Occo

Dopo oltre trent’anni torniamo in una zona della Val D’Aosta relativamente poco frequentata ma di una bellezza tipicamente alpina e selvaggia.
La zona è caratterizzata da uno dei ghiacciai, quello del Rutor, fra i più estesi delle alpi, che forma con le sue acque di fusione una miriade di bellissimi laghetti glaciali, di ruscelli e di imponenti cascate.
La proposta è quella di un trekking di tre giorni con base al rifugio Deffeys con percorsi che si sviluppano spesso oltre i 2500 metri di quota in ambienti di tipica alta montagna.
Vi è poi anche una proposta alpinistica (facile ma di grande soddisfazione) che, partendo dallo stesso rifugio, percorre il ghiacciaio del Rutor e porta sulla cima della “Testa del Rutor” a una quota di 3481 m.

1° giorno:
Difficoltà Escursionistica
Entrambe le comitive raggiungono in pullman la località di La Thuille per poi salire a piedi al rifugio Deffeys m. 2472, base delle nostre escursioni.
Dislivello in salita m. 900 ca.
Tempo di percorrenza ore 3,30 ca.

2° giorno:
Comitiva escursionistica: raggiunge i laghi di Belle Combe tornando poi al rifugio con percorso ad anello.
Difficoltà Escursionistica per Esperti
Dislivello in salita m. 900 ca.
Dislivello in discesa m. 900 ca.
Tempo di percorrenza totale ore 6/7

Comitiva alpinistica: raggiunge la Testa del Rutor tornando poi al rifugio per lo stesso itinerario.
Difficoltà F+ (Facile +)
Dislivello in salita m. 1000 ca.
Dislivello in discesa m. 1000 ca.
Tempo di percorrenza totale ore 10/11

3° giorno:
Difficoltà Escursionistica
Entrambe le comitive scendono dal rifugio Deffeys per il sentiero delle cascate e raggiungono La
Thuille da dove faranno ritorno in pullman.
Dislivello in discesa m. 900 ca.
Tempo di percorrenza ore 4

Apertura iscrizioni: martedì 30 giugno 2015

Domenica 30 agosto 2015

Sentiero Tivan e Tríòl dei Cavai – Gruppi del Civetta e del Pelmo

Direttori di gita: Alessandro Gorini e Tiziano Dall’Occo

Gita di un giorno per due comitive, una sul Civetta ed una sul Pelmo Comitiva A, per Escursionisti Esperti ( EE ), salita in funivia da Palafavera a Cima Dof, poi per Sentiero Tivan, in gran parte pianeggiante con brevi saliscendi per tutto il versante orientale del Civetta. Note Escursione di difficoltà EE per via di un tratto di sentiero attrezzato con cavo metallico su terreno esposto. Durata dell’escursione di circa 6 ore con dislivelli complessivi in salita di circa 350 metri ed in discesa di circa 750 metri fino a Pecol. Comitiva B, per Escursionisti ( E ), dal Passo Staulanza si percorre il sentiero per il Rif. Venezia, Tríòl dei Cavai, fino al Pian dei Buoi da dove si risale per breve scarpata fino ad un masso ai piedi del Pelmetto, che riporta le orme di alcuni dinosauri. Si prosegue scendendo fino a Mareson. Note Escursione di difficoltà E, alla portata di tutti della durata di circa 3 ore con un dislivello in salita di circa 100 metri e 430 in discesa

Apertura iscrizioni: martedì 21 luglio 2015

Domenica 06 settembre 2015

Anello del Freikofel

Direttore di gita: Claudio Neri

Gita di un giorno per comitiva unica a carattere storico Siamo a ridosso del confine italo-austriaco, tra il Passo di Montecroce Carnico e Timau e, il Freikofel o Monte Cuelat, può essere definito un Museo all’aperto della Grande Guerra. Salendo verso la sua cima, tra faggete e radure erbose, incontreremo monumenti, trincee e resti di edifici di quel che resta delle retrovie italiane durante la guerra. Sulla cima visiteremo le postazioni e le gallerie, attrezzate con cavi metallici e staffe. Si scende per altro sentiero, attrezzato con alcuni tratti di cavo metallico, tra le trincee, dislocate ovunque. Note – Escursione per Escursionisti Esperti (EE) di circa 8 chilometri con circa 850 metri di dislivello in salita e discesa.

Apertura iscrizioni: martedì 21 luglio 2015

Domenica 13 settembre 2015

Gita Ex Corsisti

Direttori di gita: gli accompagnatori della Scuola Ferrara

Gita riservata agli ex allievi di tutti i corsi di escursionismo: un’occasione per ritrovare i vecchi compagni di corso e per conoscerne di nuovi!
L’anno scorso siamo andati in Appennino sul Monte Fumaiolo, questa volta andiamo in Dolomiti sulle Pale di San Martino, a scoprire un luogo poco noto ma di grandissima suggestione: il Viaz dal Bus. Il percorso è molto particolare dal punto di vista naturalistico e ambientale e, assolutamente non banale, in grado di soddisfare le esigenze di tutti: “Escursionisti” ed “Escursionisti avanzati”!!!
Partendo dal paese di Canale d’Agordo (BL), frazione Gares (1333 m), si risale a fianco di una cascata (1508 m), e, con l’aiuto di qualche facile fune, si entra in un orrido per sboccare poi inaspettatamente nella larga e amena valle delle Comelle; il sentiero ora pianeggiante prosegue invitante ma si deve ben presto abbandonarlo per risalire un ripido e friabile canalone sulla sinistra che sembra senza sbocco…
Fortunatamente però, una provvidenziale e fino a quel momento inimmaginabile cengia: il “Viaz del Bus” (nome derivato dal passaggio attraverso un inusuale buco, “Bus”, formato da un pilastro di roccia che si è appoggiato alla cengia). Un corrimano favorisce la progressione e ci consente di raggiungere un valloncello sospeso di incantevole e solitaria bellezza.
Da qui, per ripido ma facile sentiero in mezzo al bosco si scende, e, passando per la Malga Valbona, si ritorna al punto di partenza; giusto in tempo, per godere dell’ultima parte di questa escursione: la “merendina”.

Caratteristiche tecniche
Escursionistica per Esperti – EE (qualche breve tratto attrezzato che NON richiede uso di attrezzatura)
Dislivello: salita m. 650; discesa m. 650
Tempo complessivo: 5 ore circa
Merendina: ottima e abbondante
Abbigliamento: Normale da escursionismo
Partenza: ore 6.00 dal piazzale antistante la Stazione Ferroviaria
Ritorno previsto: ore 21 / 24 ( dipende dalla merenda e dalla compagnia !…)

Apertura iscrizioni: martedì 18 agosto 2015

Sabato 19 e domenica 20 settembre 2015

Giro delle Odle di Funes e Alta Via Günther Messner

Direttori di gita: Claudio Neri e Tiziano Dall’Occo

Gita di due giorni per due comitive organizzata con la Sezione di Ravenna Siamo in Val di Funes nel Parco Naturale Puez-Odle Il primo giorno entrambe le comitive salgono da Malga Zanes al Rifugio Genova, dove pernotteranno. Il secondo giorno, la Comitiva A, per Escursionisti Esperti (EE) con giro ad anello in senso orario toccherà Medalges Alm, Furcela de Furcia e prenderà il sentiero Adolf Munkel fino a Malga Casnago, Rifugio Odle e poi di nuovo a Malga Zanes. Note Escursione di circa 15 chilometri con 400 metri di dislivello in salita e 600 in discesa. La comitiva B, per Escursionisti Esperti ed Attrezzati ( EEA ) con giro ad anello in senso antiorario, percorrerà il sentiero attrezzato dell’Alta Via Günther Messner, attraversando le Odle di Eore e seguendone per diversi tratti attrezzati ed esposti, la aerea cresta, fino alla cima Tullen. Si scende poi per sentiero, fino a Malga Zanes. Note Escursione di circa 18 chilometri con 500 metri di dislivello in salita e 1000 in discesa. Percorso con difficoltà EEA, che richiede l’uso di attrezzatura da ferrata “omologata” e passo sicuro.

Apertura iscrizioni: martedì 28 luglio 2015

Domenica 27 settembre 2015

La Ciclabile delle Dolomiti e sentiero attrezzato G. Barbara

Direttori di gita: Valeria Ferioli, Federico Margelli e Fabrizio Ardizzoni

Tanto per fare qualcosa di diverso,viene proposta una gita di un giorno, atipica, nel programma 2015 della Sezione.
Infatti l’ escursione si articolerà in due comitive completamente disgiunte sotto il profilo logistico.

Comitiva A: si tratta di una cicloturistica (TC classifica Cai) lungo la “Ciclabile delle Dolomiti”(fra le più belle al mondo), lungo la vecchia ferrovia Calalzo-Cortina- Dobbiaco. Partendo dal passo Cimabanche si arriverà, su ottimo fondo sterrato, sino a Cortina e da qui, prevalentemente su asfalto, si percorrerà tutta la valle del Boite sino a Calalzo di Cadore.
Durante il tragitto si avranno modo di ammirare alcuni fra i più famosi gruppi dolomitici: Croda Rossa, Cristallo, Tofane, Sorapis,Antelao, Pelmo, ecc.
La lunghezza del percorso è di circa 48 km, con dislivello di 700 mt., di cui 650 in discesa.
Grazie alle preziose opere realizzate, la pista consente di giungere a Calalzo in piena sicurezza con sottopassi e ponti (unico attraversamento stradale non protetto a Tai di Cadore).
Due brevi saliscendi movimentano il percorso dopo Peajo e immettono a Venas.
Durata 4-4,5 ore.
NOTA: sono disponibili 35 posti di cui 25 con bici al seguito (mtb/trekking, no corsa) e 10 mtb noleggiabili direttamente a Cimabanche e riconsegnabili al termine a Calalzo, presso il Tennis club Marmarole.
Obbligatorio il casco per tutti.

Comitiva B: Sentiero attrezzato “G. Barbara” alle Cascate di Fanes- EEA Facile e non lungo itinerario, ideale per chi vuole avvicinarsi al mondo delle vie ferrate.
Lasciato il pullman a Fiames, per strada forestale si arriva in 1,5 ore in località Ponte Alto, dove inizia il sentiero attrezzato. Per cengia detritica ci si inoltra nella gola delle cascate di Fanes di Sotto (roccia viscida, ma ben assicurata). Percorrendo un’altra cengia con successiva paretina attrezzata si arriva alla cascata di Fanes di sopra. Anche in questo caso si passa sotto per poi risalire una fessura e una parete di 12 mt. assicurata con fune di acciaio. Senza ulteriori difficoltà si raggiunge poi il parcheggio auto, dove termina il percorso.
Dislivello: mt. 450 sia in salita che in discesa
Tempo di percorrenza 4,5-5 ore
Obbligo di attrezzatura da ferrata completa e casco, omologati.
NOTA: posti disponibili 23

PARTENZA: ore 6 dal piazzale della stazione
RITORNO previsto entro le 21
Info 347 3320058, fabrizioardizzoni@yahoo.it

Apertura iscrizioni: martedì 1 settembre 2015

Domenica 04 ottobre 2015

La Cattedrale Vegetale

Direttore di gita:Massimo Costanzelli – Gianna Tebaldi

Non è cosa da tutti i giorni, per chi è abituato a camminare in montagna, affrontare un sentiero e trovarsi all’improvviso di fronte ad un museo a cielo aperto.
Questo è quanto andremo a fare in questa gita dove, oltre a godere di una camminata piacevole e poco impegnativa, ci troveremo ad ammirare, già lungo il percorso, opere in legno o in pietra che artisti di tutto il mondo hanno deciso di realizzare in questo luogo immerso in una bellissima valle.
Il nostro itinerario ci condurrà fino al museo vero e proprio, situato all’aperto, dove è stata realizzata alla fine degli anni ’90 questa famosa “Cattedrale Vegetale”.
La Cattedrale, ideata dall’artista lombardo Giuliano Mauri (1938-2009), è ubicata nei pressi di Malga Costa ed ha le dimensioni di una vera cattedrale gotica, composta da tre navate. Queste navate sono formate da ottanta colonne di rami intrecciati, alte dodici metri con un metro di diametro; all’interno di ciascuna è stato messo a dimora un giovane carpino. Le piante stanno crescendo di circa 50cm all’anno; con i tagli e le potature questi carpini formeranno delle colonne e
le strutture di sostegno saranno destinate a marcire.
La struttura ha un rettangolo di base pari a 82m. per 15 ed un’altezza di 12m; copre un’area di 1230 metri quadrati.
Una volta effettuata la visita, una comoda e bellissima strada ci condurrà al punto di partenza ma, per chi si sentisse troppo stanco, vi è la possibilità di usufruire di una corriera.

Caratteristiche tecniche
Difficoltà: Escursionistica
Tempo previsto: 3 ore (soste escluse)
Dislivello: 200 metri
Partenza: ore 7 da Ferrara – Piazzale della Stazione
Arrivo previsto: ore 19 circa

Apertura iscrizioni: martedì 08 settembre 2015

Sabato 10 ottobre 2015

Trekking urbano a Modena

Direttore di gita: Franca Missanelli con gli amici del Cai di Sassuolo

Modena e Ferrara hanno diverse cose in comune: entrambe, ad esempio, sono state governate dagli estensi (Modena è stata capitale del ducato degli Este dal 1598 al 1859); e poi la “Passeggiata delle mura”…purtroppo a Modena le mura sono state abbattute tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900…però la passeggiata è rimasta!
Anche senza le mura, Modena presenta delle particolarità, spesso poco conosciute, come i suoi canali. Sì perché, per lungo tempo (X-XIX secolo) Modena è stata una “città d’acqua”, attraversata da una rete di canali cittadini, un po’ come Venezia e tracce di questo passato si riscontrano nella toponomastica del vie del centro storico e dell’immediata periferia: Canalgrande, Canalchiaro, Canalino, Canaletto… Nell’attuale Piazza Roma, di fronte al Palazzo Ducale Estense, era presente una vera e propria darsena, attrezzata con banchine e pontili, da cui partiva il Naviglio, un canale navigabile attraverso il quale le navi raggiungevano il Po, la Lombardia e il Veneto. Molti dei materiali lapidei presenti in città giunsero a Modena dal Veronese via Adige-Po-Naviglio.
In occasione del trekking andremo alla scoperta delle origini di Modena, dei “luoghi estensi”, di quel che resta delle mura, degli antichi canali e delle tantissime grandi e piccole fontane cittadine, con la loro storia e le loro leggende. È inoltre prevista la visita guidata all’Orto Botanico universitario, istituito da Francesco III d’Este nel 1758.

Ora e Luogo di partenza:  Stazione di Ferrara ore 7,30, rientro entro le 19,30-20,00.
Numero massimo partecipanti: 30 persone
Iscrizioni : martedì 29/09 e 06/10 in sede
Note: Pranzo al sacco presso l’Orto Botanico di Modena
Mezzo di trasporto : treno

Apertura iscrizioni: 29 settembre 2015

Domenica 11 ottobre

Da Fedare alla Croda Negra (2.518)

Direttori: Gabriele Villa – Stenio Mazzoni

Collaboratori: Alessandro Zerbini – David Zappaterra – Stefano Bonetti

Visto che per esigenze di calendario la gita è stata collocata ad ottobre, verificata la chiusura nella data di effettuazione dei rifugi Nuvolau e Averau che avrebbero costituito punti di appoggio in caso di tempo incerto, i direttori di gita (in accordo con la Commissione escursionismo) hanno ritenuto di annullare la comitiva B e pertanto la gita si svolgerà a comitiva unica sul percorso già stabilito.
Il pullman si fermerà al piazzale del rifugio Fedare da dove gli escursionisti partiranno su strada forestale per arrivare alla dorsale tra  Monte Pore e Monte Averau per raggiungere il sentiero 441.
Lo si seguirà verso ovest (direzione Passo Falzarego) per abbandonarlo ben presto e seguire tracce di sentiero fino ad arrivare a risalire la forcella di Col Galina e, scavalcato il valico, si seguirà il sentiero 422 per raggiungere la cima della Croda Negra (2.518 metri), dopo avere superato anche un breve salto di roccette. Dalla cima si scenderà sul lato settentrionale fino a raggiungere la forcella della nuova seggiovia per scendere su ripido sentiero e, ancora per la strada forestale, tornare al rifugio Fedare. La caratteristica peculiare di questa escursione è di percorrere tutti i tipi di sentiero rappresentati nelle cartine topografiche, dal turistico, al numerato, alle tracce di sentiero, oltre a superare due brevi tratti di facili roccette, uno in salita e uno in discesa. L’osservazione della cartina e la comparazione con il percorso affrontato potrà costituire un’esperienza utile e interessante.

Caratteristiche tecniche:
Escursionistica per Esperti: con dislivello di circa 550 metri in salita e altrettanti in discesa.
Tempo previsto: tra le 5 e le 6 ore.
Partenza alle ore 6,00 dal piazzale della stazione FS.
Rientro a Ferrara previsto entro le ore 21.

Apertura iscrizioni: martedì 15 settembre 2015

Sabato 24 ottobre 2015

Alla scoperta del formaggio Raviggiolo (presidio Slow Food) nel P.N. delle Foreste Casentinesi

Direttori: Franca Missanelli (CAI Ferrara) Giovanna Barbieri (CAI Sassuolo), operatori TAM

Terlago ed i suoi laghi

Ore 9.00-Primo ritrovo a Forlì, da lì proseguiamo tutti insieme per Premilcuore fino alla località Fiumicello. Vicino al ristorante che prende il nome della località, parcheggeremo le auto e inizieremo la nostra escursione al Passo della Braccina (950m.). Iniziamo il nostro percorso sul sentiero 301, che si presenta in cresta. Possiamo subito ammirare il bel panorama sulle valli di Fiumicello e di Corniolo e sulla dorsale appenninica principale lungo cui si estende il Parco delle Foreste Casentinesi.
Saliamo lungo una strada bianca fino a raggiungere il Monte dell’Avòrgnolo (1165 m). Da qui si cammina restando più o meno alla stessa quota, sull’ampia mulattiera di crinale che poi si fa sentiero, sempre con una bella vista tutta intorno, tra bosco e pascolate radure, fino al Monte Ritoio (1193 m). Inizia qui la discesa fino alla Colla di Pian di Mezzano (1029 m) da dove si imbocca sulla destra il sentiero 307 nella faggeta con scorci panoramici fino al arrivare al mulino Mingozzi e poi al ristorante Fiumicello.

Alla fine della nostra escursione andremo in un caseificio dove vedremo la lavorazione del formaggio raviggiolo. Questo viene prodotto con latte vaccino crudo e caglio, senza rompere la cagliata, ma solo scolando la massa e salandola in superficie. Questo formaggio, ha secoli di storia e se ne trova notizia in documenti risalenti al Rinascimento. La prima citazione è datata 1515: in quell’anno il Magistrato Comunitativo della terra di Bibbiena portò in dono a papa Leone X, dei raviggioli presentati in un canestro e ricoperti di felci. Pellegrino Artusi, ne La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene, indica il “cacio raviggiolo” come ingrediente per i cappelletti all’uso di Romagna. Non è sempre facile reperirlo, essendo un formaggio che, a causa della sua freschezza, può deperire in breve tempo. E’ Presidio Slow Food.

Questa escursione proposta dalla commissione TAM Tutela dell’Ambiente Montano Emilia Romagna, rientra nell’ambito del programma di escursioni “Sapori, tradizioni e buone pratiche nel rispetto dell’ambiente”con lo scopo di far conoscere e valorizzare le realtà tradizionali locali presenti in Regione, quale importantissimo patrimonio che ha costituito e che costituisce, ancora oggi, garanzia irrinunciabile per il mantenimento di un corretto equilibrio sul delicato ecosistema della montagna.

Caratteristiche tecniche
Difficoltà: E
Tempo di cammino previsto: 4 ore, soste escluse
Dislivelli: 500 m

Partenza: ore 7 da Ferrara – Piazzale della Stazione
Arrivo previsto: ore 20 circa

Apertura iscrizioni: martedì 13 ottobre

Domenica 25 ottobre 2015

Valle dei Laghi di Terlago per la Castagnata

Direttori: Daniele Poli – Rino Gardenghi – Gianna Tebaldi

Terlago ed i suoi laghi

Terlago è un caratteristico borgo medioevale a pochi chilometri da Trento; a testimoniare la sua origine sono la torre di Braidone all’inizio del paese, i numerosi palazzi signorili e l’antico castello dei Conti di Terlago, che domina il paese.

Il nome deriva dal latino”Trilacum”, che significa”Tre Laghi”; nel comune, infatti, si trovano i Laghi Terlago, Lamar ed il Lago Santo.

Il lago balneabile di Terlago, ricco di vegetazione sommersa e di pesce, costituisce l’ecosistema lacustre più ricco del Trentino. Si tratta di un lago collinare poco profondo dalla caratteristica forma a otto, situato in fondo alla conca omonima, a 416 metri di altitudine. Le acque sono di un singolare colore bruno olivastro (dovuto alla variegata flora) ed è considerato dai pescatori un vero paradiso per la presenza di numerose e pregiate specie ittiche.

Appena un paio di chilometri più a monte i laghi Santo e Lamar, situati sotto il Monte Paganella a circa 714 metri di altitudine, costituivano anticamente un unico bacino: sono stati separati da una frana e si trovano ora a circa 150 metri l’uno dall’altro. Le loro acque brillano in tonalità di verde, turchese ed azzurro.

Il lago Santo presenta un aspetto meno alpestre rispetto al Lamar, ha forma allungata, sponde verdeggianti e boscose, generalmente a dolce declivio.

Il lago di Lamar è uno specchio d’acqua trasparentissima circondato dal bosco e da rocce cangianti, con ampia spiaggia prativa sul lato occidentale; qui è ubicato il ristorante “Ai Tre Faggi”, mèta della nostra escursione.

Tutti i laghi citati sono soggetti a fenomeni carsici; non hanno immissari né emissari importanti ma solo piccoli ruscelli e, probabilmente, fonti sommerse. Dopo un tortuoso itinerario nascosto, le loro acque sfociano a 300 metri di quota più in basso.

Questo itinerario, per due comitive, ben si presta con il suo suggestivo percorso per la tradizionale gita di chiusura dell’anno escursionistico della Sezione.

La comitiva A, partendo dal paese di Terlago con sentiero ripido, sale alla frazione Vallene poi, più dolcemente per rado bosco, costeggia sul lato ovest il Lago Santo su un sentiero immerso nel verde; ci si riavvicina quindi alla strada asfaltata e, 300 metri più a Nord, raggiungerà il Lago Lamar dove è previsto il pranzo presso il locale “Ai Tre Faggi”.

La comitiva B partirà dalla frazione di Vallene, ad una quota superiore, eliminando così il tratto più faticoso che sale dal paese di Terlago.

Il ritorno si effettuerà per un altro sentiero, attraverso prati costellati di macchie di alberi e piccoli stagni, sempre protetti dalle pareti della Paganella con vista sul monte Bondone.

Caratteristiche tecniche
Comitiva A – Difficoltà: E
Tempo di cammino previsto: 4 ore e mezzo
Dislivelli: 400 m in salita e 200 m in discesa

Comitiva B – Difficoltà: T
Tempo di cammino previsto: 3 ore e mezzo
Dislivelli: 200 m in salita e 200 m in discesa

Partenza: ore 7 da Ferrara – Piazzale della Stazione
Arrivo previsto: ore 20 circa

Apertura iscrizioni: martedì 29 settembre