Alpinisti di città
Cari Amiche e Amici,
lo slogan punta volutamente ad attirare l’attenzione su un numero di ricordi che si vorrebbe corrispondessero ad altrettanti Soci, ognuno portatore di un ricordo dei novant’anni di storia sociale.
continua a leggere…
Gli eventi che precedettero la fondazione della sezione di Ferrara
Fin dagli anni immediatamente precedenti il 1927 alcuni concittadini si erano fatti promotori dell’unione di chi prediligeva passare le vacanze in montagna e vi saliva ogni qualvolta aveva un momento di tempo libero.
Nel 1921 anche Ferrara ebbe una sezione universitaria del CAI, la ben nota SUCAI, grazie all’iniziativa dei fratelli Alessandro, Leonello e Camillo Boni e di altri giovani ferraresi. Costoro furono naturalmente i primi ad entrare nel gruppo dei fondatori della Sezione ferrarese del Club Alpino Italiano, quando al Cav. Alfonso Solimani, ferrarese ed iscritto alla sezione bolognese del CAI, venne l’idea di fondare anche nella sua città natale una sezione del benemerito Sodalizio
continua a leggere….
I primi ricordi arrivati da parte dei soci.
Negli anni del periodo fascista ci fu la fusione delle forze civili dell’alpinismo con quelle militari. A fianco del Presidente generale è posto un Presidente militare con lo scopo di rafforzare la celebrazione militare tra il Club Alpino e l’ispettorato delle truppe alpine dell’allora Ministero della Guerra. Negli anni del ventennio fascista le date dovevano essere seguite dalla dicitura “Anno XII EF” (Era Fascista), Il CAI aveva Presidente onorario S. M. Vittorio Emanuele III, Re d’Italia e Imperatore di Etiopia e dovette chiamarsi Centro Alpino Italiano in ossequio alle nuove leggi sull’italianizzazione della lingua nazionale e il distintivo subì una radicale trasformazione grafica. Solamente al termine del secondo conflitto mondiale, dopo la Liberazione, il Sodalizio riprese la sua attività con la denominazione originale.
continua a leggere….
1977 – L’anello di congiunzione tra la generazione dei soci fondatori e quelle successive
Al rifugio Gnifetti nel settembre 1977 in occasione della gita al Monte Rosa per i festeggiamenti del cinquantesimo di fondazione della nostra sezione.
Era il 1977 e la sezione festeggiava i suoi cinquant’anni dalla fondazione, tra le tante iniziative promosse c’era anche un’ascensione alla Punta Gnifetti del Monte Rosa. Ero iscritto al CAI da appena due anni, non ero mai stato a 4000 metri e non avevo nessuna esperienza di ghiacciaio, era un’occasione da non perdere. Acquistai l’attrezzatura indispensabile e partecipai. Cosa ricordo di quell’avventura alpinistica?
continua a leggere….
Precursori e Soci Fondatori
Dagli atti relativi alla fondazione di una sezione del Club Alpino Italiano in Bologna risulta che quattro ferraresi vi hanno partecipato; Gulinelli conte Gualtiero, Navarra Gustavo, Scutellari cav. Giorgio, Laloli cav. Avv. Camillo. Nella domanda alla Sede Centrale di Torino, datata 9 gennaio 1875, figura anche Graziadei conte Ercole di Ferrara. Altri ferraresi risultano iscritti alla sezione di Bologna fin dal 1915.
Non tutti risultano poi tra i fondatori della sezione di Ferrara ma ciò sta a significare che l’interesse per la montagna era già sentito anche nella nostra città.
continua a leggere….
Storia recente: “Le 150 Cime per i 150 anni del Club Alpino Italiano”
Accogliendo quell’invito, la Sezione di Ferrara, nell’ambito delle varie iniziative promosse per celebrare il 150° del CAI, tra le altre, ha inserito quella denominata “150 Cime per i 150 anni”, da non confondere con quella quasi omonima (“Progetto150 Cime”) della Sede Centrale , evento incentrato sulla salita contemporanea nello stesso giorno di 150 vette diverse, non solo alpinistiche, bensì in luoghi di una certa particolarità o importanza per la storia d’Italia ( es. Grande Guerra), del CAI (Monviso), per quella dell’Alpinismo (grandi cime), oppure per qualche emergenza naturalistica e/o ambientale.
continua a leggere….
Il Convegno alpinistico del 1930
Se la sezione del Cai di Ferrara festeggia quest’anno il Novantesimo della fondazione (1927-2017), la sua storia comincia da ben più lontano, addirittura dalla fine dell’ottocento.
Gli appassionati ferraresi della montagna cominciarono una “marcia di avvicinamento” che per prima toccò Bologna, tappa indispensabile per raggiungere l’obiettivo finale. Difatti il 10 gennaio 1875 nella domanda inviata alla sede centrale del CAI per il “progetto di una sezione in Bologna per l’Emilia e la Romagna”, c’è anche il nome del conte ferrarese Ercole Graziadei, accanto a quello di nobili e professionisti bolognesi, fiorentini e romagnoli accomunati dalla passione montanara.
I primi vent’anni della Sezione di Ferrara tra alpinismo e sci
Diciamo, a premessa, che quando abbiamo iniziato questo lavoro di ricerca lo abbiamo fatto da curiosi, non da storici, pensando soprattutto di attingere ai ricordi dei soci più anziani per aggiungere notizie a quelle che già si conoscevano per essere state scritte e quindi tramandate con certezza. Abbiamo capito ben presto che non saremmo potuti andare più a ritroso del secondo dopo guerra (cioè i primi anni ’50), in seguito ci siamo resi conto di quanto poco era stato tramandato dei primi vent’anni di vita sezionale, da ultimo abbiamo compreso (e qui lo possiamo affermare con certezza) che la storia di quei primi vent’anni non è mai stata scritta.
1956 – La traversata scialpinistica del massiccio del Monte Bianco
Lo spunto viene guardando una serie di scansioni di vecchie fotografie in bianco e nero che riportano a tempi “antichi”. Una in particolare, mostra quattro persone in fila, sci ai piedi, che si muovono sul ghiacciaio del Miage, ambiente tipico dell’alta montagna. L’abbigliamento non è quello che siamo abituati a vedere oggi. Il primo della fila ha in testa una coppola, e l’ultimo, oltre a quella, indossa una camicia. Ciò che a un certo punto attira l’attenzione è il terzo della fila, con un berrettino bianco in testa, tiene nelle mani due strani bastoncini da sci e scatena subito una curiosità pungente. Riconoscendo il protagonista, Alessandro Gorini, siamo stati in grado di farci raccontare quella stranezza e anche la storia di quelle giornate.
1964 – Corso di Alpinismo al Bernina
1° Corso di Alta Montagna al CAI Ferrara con la Scuola di alpinismo Gino Bombardieri, presso la Capanna Marinelli al BERNINA. Capo istruttore Gino Ortelli del CAI di Sondrio, partecipanti della sezione del CAI di Ferrara: Lamberto Berti, Paolo Salsi, Tito Ferretti, Pino Guaraldi, Giuseppe Gorini, Sandro Gorini, Renato Fabbri, Giorgio Stefani (e Stefani figlio. NdR). Periodo di svolgimento dal 25 Luglio al 2 Agosto 1964.
La storia delle “case” del CAI Ferrara
Nel lontano 1926, per i soci fondatori della nostra sezione, l’ultimo problema cui dovettero pensare fu, probabilmente, quello della sede dell’associazione, visto che questa era ancora da costituire. Una volta arrivata l’ufficialità della costituzione, con l’imminente avvio delle attività sociali dal 1 gennaio 1927, iniziarono inevitabilmente le riunioni per nominare gli organi sociali e avviare le attività, sia gestionali che in montagna. Sono oggi di aiuto i verbali di quelle prime riunioni per capire il clima e il fervore di quel periodo iniziale.
Alpinismo ferrarese: da Gino Soldà all’autonomia
Lo sviluppo dell’alpinismo ferrarese prese impulso dal formarsi di un gruppo di appassionati che portò negli anni ’60 e ’70 a rivolgersi alle Scuole di alpinismo di altre sezioni per partecipare a corsi organizzati. Si avviarono collaborazioni con le sezioni vicentine e con la guida alpina recoarese Gino Soldà per organizzare corsi a Campogrosso, nelle Piccole Dolomiti e nelle Dolomiti.Si ricorda, una per tutte la scalata al Campanile di Val Montanaia effettuata nel 1963.
La gita intersezionale di Mesola e le castagnate
Quando un evento travalica limiti impensabili diventa straordinario, forse anche leggendario. Qualcosa del genere deve essere successo nel 1993 quando la nostra sezione, su mandato del Convegno T.E.R. (Tosco Emiliano Romagnolo), organizzò la gita intersezionale di primavera nel territorio del Delta Padano in località Mesola. Furono allertati i soci per tempo al fine di formare un gruppo di lavoro. In quegli anni c’era in sezione grande spirito di appartenenza e un gruppo di soci sempre pronti ad improvvisare rinfreschi all’aperto durante lo svolgimento di attività sociali, come ad esempio nelle uscite conclusive dei corsi di sci.
Assemblea nazionale del CAI anno 1997 a Ferrara
Quando nel 1997 arrivò il momento di celebrare il compimento del 70° di fondazione, la sezione si propose come sede per l’organizzazione dell’Assemblea Nazione dei Delegati del Club Alpino Italiano ricevendone l’incarico. L’Assemblea dei Delegati fu ospitata nel centro Congressi di via Bologna e vi parteciparono rappresentanti di 281sezioni del CAI con un impegno organizzativo che la oramai collaudata “squadra” di soci superò ancora una volta brillantemente. Presidente della nostra sezione era Alessandro Gorini, Presidente Generale del Club Alpino Italiano era Roberto De Martin.