mesola-001Quando un evento travalica limiti impensabili diventa straordinario, forse anche leggendario. Qualcosa del genere deve essere successo nel 1993 quando la nostra sezione, su mandato del Convegno T.E.R. (Tosco Emiliano Romagnolo), organizzò la gita intersezionale di primavera nel territorio del Delta Padano in località Mesola. Furono allertati i soci per tempo al fine di formare un gruppo di lavoro. In quegli anni c’era in sezione grande spirito di appartenenza e un gruppo di soci sempre pronti ad improvvisare rinfreschi all’aperto durante lo svolgimento di attività sociali, come ad esempio nelle uscite conclusive dei corsi di sci. Fu certamente questa “base” collaudata e affiatata a consentire di poter affrontare un impatto che nessuno si aspettava di quelle proporzioni. Ancora oggi chi era presente lo ricorda con emozione: “Arrivarono una dozzina di pullman e molte auto, c’erano più di 900 partecipanti che furono accolti dal Sindaco di Mesola e un Assessore, poi furono formati i gruppi con accompagnatore e partirono scaglionati di una ventina di minuti. Era una scena bellissima vederli tutti allineati in cammino sull’argine del Po di Goro”. Dopo attraversarono il Bosco della Fasanara per arrivare a Santa Giustina dove furono accolti in un padiglione nel quale erano stati preparati i tavoli per uno spuntino all’aperto. Per dare un significato anche numerico all’evento ci facciamo aiutare dal bollettino “in montagna” di giugno-luglio 1993 che riporta: 23 Sezioni e Sottosezioni rappresentate, 900 partecipanti; per lo spuntino all’aperto i gitanti hanno potuto usufruire di 420 chilogrammi di pesce azzurro fritto, 1300 uova sode, 900 coppie di pane ferrarese, 12 casse di mele, 6 damigiane di vino, 12 litri di caffè. Furono utilizzati 3000 piatti e bicchieri, 1000 forchette e coltelli, 5000 tovaglioli, 100 metri di tovaglia. Il bollettino ricorda che i soci collaboratori a vario titolo furono 73 e conclude con un ringraziamento a Rino Gardenghi che “con la sua proverbiale generosità e genialità” è stato l’anima della manifestazione.staff_castagnata_pepoli_1988 Vale la pena spendere qui alcune righe per questo socio che si è fatto negli anni esempio di spirito di volontariato curando l’organizzazione di 37 cene sociali e di 32 castagnate. Per anni i soci, spesso con due pullman, si recavano a Castiglione dei Pepoli, ospiti di una colonia fornita di cucina e sala da pranzo in grado di ospitare tutti. Lo staff gastronomico andava là il sabato per preparare tutto l’occorrente per il pranzo che veniva autogestito in tutti gli aspetti. La domenica, mentre avveniva la cottura, si formavano due gruppi, uno di escursionisti e uno di raccoglitori di castagne che, terminate le escursioni, rientravano giusto all’ora di sedersi a tavola. Si ricorda anche una castagnata con tre pullman e auto al seguito per un totale di 180 persone e lo staff mise a tavola tutti con risotto con i funghi e salsiccia, alcune decine di faraone e 50 chilogrammi di castagne preparate e cotte sul posto. Anche quella, vista con gli occhi di oggi, fu un’epopea ancora ricordata da molti soci che ora hanno in tasca la tessera del CAI con 50 bollini. Ancora si raccontano aneddoti spassosi di quelle allegre castagnate di tempi nei quali lo spirito di gruppo era la grande forza della nostra Associazione.