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Costa dei Trabocchi
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Tra sogno e realtà: proprio così!
Spesso ci siamo ritrovate a ripensare a quanto sarebbe stato bello fare un’esperienza di alcuni giorni di cicloescursione. Fino ad ora le nostre esperienze erano di un giorno solo, organizzate dai direttori gita CAI o con altri amici.
Già nel primo numero 2023 del giornalino viene riportato tutto il programma di cicloescursionismo e subito si presenta l’occasione giusta: tre giorni “Costa dei Trabocchi” con Aurora, Valeria e aggiungiamo anche Nicola, e come difficoltà TC. Questo fa proprio per noi, ci siamo dette!
Arriva il programma ufficiale e andiamo in sede CAI per avere un po’ più di dettagli. Ci ritroviamo in un gruppetto desideroso di avere più notizie possibili. Mille domande hanno assalito Aurora, la quale con la pacatezza, il sorriso e l’entusiasmo, che l’ha sempre contraddistinta, ha invogliato molti ad iscriversi, anche se con non poca ansia, almeno da parte nostra. Ci viene detto che si dormirà in bungalow da quattro persone. In un angolo silenzioso ma attento c’era anche Nicola, sembrava divertito da tutte le nostre perplessità e chissà quali erano i suoi pensieri… ma chi ce l’ha fatto fare!
Non vi dico poi l’ansia quando ci arriva l’elenco del materiale obbligatorio e consigliato per la tre giorni: smonta copertoni, camera d’aria, toppe e mastice, forcellino cambio: ma cosa sarà!!! Filo del cambio, nastro tipo americano, falsa maglia, cosa? E potremmo continuare per altre quattro righe. Ma dove mettiamo tutta questa roba?
Qualche giorno prima della partenza viene fatta una riunione ufficiale con tutti gli iscritti, siamo in 16, con gli ultimissimi dettagli. Visto l’orario di ritrovo del venerdì, molti di noi decidono di anticipare la partenza al giorno prima.
Nel pomeriggio di giovedì, in un bel gruppetto ci ritroviamo al campeggio “La Foce” presso la Rocca di San Giovanni. Qui pernotteremo per tre notti e già per noi è stato un sollievo, in quanto abbiamo evitato il bike packing. Se fosse stato così avremmo preso un carrello per trasportare materiali e vestiario, eh eh.
Si pensa subito alla cena, mangiare gli arrosticini trova tutti d’accordo. L’ansia incomincia ad allentare e prevale la gioia e la curiosità dell’avventura.
La mattina seguente, come da programma, partiamo con le bici, in ciclabile per Ortona stazione, dove troviamo il resto dei partecipanti. Il mare sulla destra a pochi metri, il sole splendente e la leggera brezza ci accompagneranno per tutti i tre giorni. Qui incontreremo anche Angelo, Socio CAI di Ortona, che ci porta a visitare il borgo di Ortona, a 250 mt sul mare. Ecco la prima salita che fa un po’ sudare, almeno per i non avvezzi, ma con calma e con molti incoraggiamenti da parte di Aurora, Valeria e di Nicola che cercava di stimolare gli ultimi, ma non meno determinati a stringere i denti, siamo arrivati. Giro attorno al castello Aragonese, simbolo della città, costruzione degli anni 1450-1470 e cattedrale di San Tommaso. A questo punto scendiamo a rotta di collo, si fa per dire, perché le raccomandazioni sono state tante soprattutto da parte di Nicola e Valeria, e andiamo a punta Acquabella, suggestiva baia, per un bagno ristoratore e poi pranzo al sacco.
Al pomeriggio si sale all’Abbazia a Rocca San Giovanni dove ci attende Padre Domenico per una breve visita.
Alla sera ottima cena a base di pesce sul Trabocco storico Punta Tufano.
Il secondo giorno partenza alle ore 8 dal campeggio in direzione Vasto, appena in tempo per superare il traguardo… era in corso una gara ciclistica da Ortona. La brezza mattutina dal mare, il profumo della vegetazione e il canto degli uccellini rendevano speciale la pedalata verso la destinazione ancora lontana.
Dopo Torino di Sangro una frana ci impedisce di continuare sulla ciclabile e, per evitare la statale, ci aspetta un percorso su sterrato un po’ impegnativo che percorriamo, in parte, con la bici a mano, che poi si ricongiungerà alla lecceta.
Giunti al promontorio di Punta Aderci, ci attende una vista mozzafiato a 360° che ci ripaga di tutta la fatica fatta fin qui; alle spalle la Maiella imponente con le sue cime innevate e il Gran Sasso. È un tratto di costa suggestiva che si presenta ricca di flora, natura selvaggia con dune e roccia. La costa sottostante si presenta di sabbia (finalmente), fino ad ora solo sassolini. È una giornata molto calda, i più temerari decidono di affrontare la discesa/salita per farsi un bagno rigenerante, altri decidono di rimanere all’ombra degli alberi e consumare il pranzo al sacco.
Si riparte carichi verso la cittadina di Vasto facendo un bel dislivello, ancora una volta con tornanti impegnativi per alcuni, ma comunque con un gran supporto fra il gruppo e gli accompagnatori; ci hanno fatto credere che ce l’avremo fatta, in effetti è stato così.
Per la cena Valeria ci ha lanciato un’ottima idea: spaghetti e pizza per tutti in veranda del bungalow. Valeria è stata molto importante per la tempistica di “butta la pasta”, ed un vero direttore d’orchestra! Un momento conviviale molto apprezzato da tutti noi.
Ultimo giorno San Vito Chietino, dislivello raggiunto con fatica ma soddisfatti della nostra riuscita. Abbiamo visitato l’Eremo Dannunziano e qui Tommaso ha dato sfoggio del suo sapere su D’Annunzio, abbiamo molto apprezzato! Conclusa la nostra ciclo avventura con un ultimo bagno rinfrescante!
Cicloescursione di grande bellezza non solo per il panorama, ma anche perché condotta in maniera egregia da Aurora, Valeria e Nicola. Il gruppo, che si è subito amalgamato, è stato importante per l’ottima riuscita.
Che soddisfazione sentire che gli organizzatori si sono congratulati con noi!
Patrizia Seri e Susanna Spisani